Codirus Blog
07.06.2021
La Russia e i rifiuti
A cura di Anna Baryshnikova
L'intero articolo trovi qui
Fonte: pikabu.ru
In uno dei quartieri del sonno di Mosca, tra i condomini grigi, è apparso un punto colorato: dei bidoni della raccolta differenziata. I diversi contenitori per plastica, vetro, carta e rifiuti organici hanno lasciato perplessi i residenti.
Una persona, quando affronta un cambiamento, supera cinque fasi: negazione, rabbia, contrattazione, depressione e, infine, accettazione. Con i nuovi bidoni della raccolta differenziata, un piccolo ma necessario passo verso un futuro di riciclaggio, i cittadini di Mosca si sono fermati alla prima fase. I moscoviti hanno continuato a gettare rifiuti indifferenziati nei contenitori della plastica o della carta: in questa ineguale battaglia tra abitudini radicate e riciclaggio, le prime hanno vinto e i nuovi bidoni sono stati sostituiti in un mese.
Aleksandr Ryumin, Tass.ru
Attualmente, solo il 6% circa dei rifiuti è riciclato in Russia: il restante 94% è inviato in discarica. Le discariche in Russia coprono circa 4 milioni di ettari di terreno, una superficie maggiore di quella di grandi Paesi europei quali l'Italia o la Germania. La Russia è sepolta dai rifiuti. Secondo i dati dell'Ufficio del Procuratore generale della Federazione Russa, nel 2018 c'erano oltre 30 miliardi di tonnellate di rifiuti sul territorio del Paese, 205 tonnellate per abitante.
Fonte: kazan.aif.ru
I timidi tentativi del Governo di avviare il riciclaggio e la resistenza dei residenti non possono che provocare sconcerto. Perché l'ambiente in Russia non è un amico intimo che richiede protezione, ma piuttosto un conoscente ingenuo del quale si può approfittare senza dare nulla in cambio? Forse la risposta sta nella mentalità sovietica.
Per i quasi 70 anni di esistenza dell'URSS, l'Amministrazione dell'Unione ha sempre privilegiato l'industrializzazione e l'alta produttività rispetto alla protezione della natura, le cui risorse sono state ampiamente sfruttate. Il desiderio di rimodellare la natura per soddisfare i bisogni umani ha dominato per decenni le menti dei cittadini sovietici.

I piani quinquennali, l'espansione industriale e soprattutto le esigenze della Seconda Guerra Mondiale hanno trasformato intere regioni dell'URSS in centri industriali sviluppati. La produzione fu avviata nel più breve tempo possibile e le questioni ambientali erano tutt'altro che una priorità.
Non sorprende che nella Russia moderna, dove una parte significativa della popolazione adulta ha vissuto la maggior parte della propria vita in URSS o è cresciuta nel periodo immediatamente successivo alla caduta dell'Unione, il riciclaggio e la protezione ambientale non suscitano una grande risposta nei cuori delle persone. È possibile rompere questo muro sovietico dell'indifferenza verso la natura, costruito mattone dopo mattone per decenni? Probabilmente, come qualsiasi struttura un tempo solida, collasserà da solo sotto il peso del tempo. L'importante è che la Russia sia pronta, per non rimanere sepolta sotto le macerie dei disastri ambientali.

La differenziata in Russia



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